4.30.2005

SINGAPORE: I parte: I'aereoporto.

Altro aereoporto, altro pavimento. Questo piu' freddo. Nudo. Senza moquette. Impossibile dormire. Giro in lungo e in largo cercando un angolo di calore. Impossibile. Sono gia' le quattro e la mezz'ora di sonno passata sdraiata accanto a quella vecchia barbona (e chiamo le cose con il loro nome)che russava non mi servira' certo a passare la giornata. I gradi, come sempre, sono molti e l'umidita' bagna i vestiti ma dentro non si puo' piu' stare. Fa freddo. Ho i brividi e indosso la felpa rossa di Cortina. Ricordi. Ah. Allora vado dal mio amico che lavora al deposito bagagli. Ma gli porto anche un caffe' caldo che lui non puo' andarselo a prendere. Parliamo. Mi consiglia su cosa fare e vedere. E' rammaricato di non potermi portare in giro. "Beautiful italian girl alone here, no good. I don't want to work tomorrow" Ma cosi' e' la vita caro Jeff ( non ricordo il suo nome ma mi piace pensare che sia Jeff). La bella italiana gira sola e senza paura. La gente di qui sembra piu' spavantata nel pensare ad una ragazza sola per il mondo. E presto intuisco il perche'. Mi basta conoscere John, lo chiamo cosi' io, per capire che gli uomini, specialmente gli indiani, sono un po', per dirla alla Ve, marpionazzi. Ma lo tengo a bada. Ormai sono donna di mondo io. Direi anche navigata ( pochi saranno in grado di cogliere il riferimento ma sicuro che chi lo cogliera' stara' ridendo a crepapelle, che poi non so perche' si dice cosi'. Magari il dott. ADF puo' illuminarmi un po' d'immenso). Beh uff. questo blog e' noioso. Non mi piace per niente. Ma giuro che il prossimo...non sapete cosa e' successo. Dovete scoprirlo...aspettate che qui i 15 minuti gratis finiscono e il cino qua dietro pacca i maloni. ADEUUUUUUUUUUUUUUUUUU