6.19.2008

COMMOZIONE

C'era la luna che splendeva nel cielo opaco di Milano mentre una canzone sfiorava le corde del cuore che nel silenzio vibrava. C'era fango per terra, potevi sentire scivolare lentamente i piedi sul suolo senza sprofondarci dentro. C'erano corpi umidi nella prima aria calda di quest'estate tanto bagnata. C'erano immagini rubate all'arte, c'erano colori rubati al giorno. C'erano voci sottili e profonde, stonate e armoniose. C'erano corpi che si sfioravano. C'erano tante piccole cose belle che commuovevano.
Dai, dimmi ancora che
il mondo è bellissimo intorno a me
col verde degli alberi
le rose che crescono
disegna le nuvole
come sai fare tu

Dimmi che il dolore
non farà più male
dimmi che la pioggia
oggi non cadrà

mentimi mentimi mentimi…
voglio un'altra bugia
voglio che sembri vera
qualunque sia

mentimi mentimi mentimi
voglio un'altra bugia
voglio un lieto fine
qualunque sia

Mentimi - La crus

6.11.2008

OGNI MIO GIORNO

Oggi. Cammino. Parlo. Rido. Fumo. Sogno. Va bene così. Questa notte uscirò. Andrò al cinema. Non soffrirò. Perchè va bene così. Berrò una cosa. Farò cose senza senso. Perchè questo è il senso di questa vita. Va bene così. Andrò in discoteca, nei locali, nelle librerie, nei negozi, in ufficio, a teatro, a letto. Sono queste le piccole cose della mia vita. Viaggerò. Andrò. Perchè questa è la mia vita. Parlerò con gli amici cari, con quelli lontani, con gli sconosciuti, con i ricchi, con i poveri, con i famosi. M'incontrerò con la gente in settimana, nel week end, in vacanza, in internet. La mia casa sarà un porto di mare dove chiunque potrà attraccare. Perchè questa sono io e guai a perdermi. Va bene così.
Torna lo stupore.
Andiamo. Il sole splende. Arriva l'estate ed io Amo di nuovo.

6.03.2008

CANNIBALE: NON MI AVRAI MAI PIU'

Tutto questo silenzio m'inghiotte. Vengo digerita in fretta. Troppo in fretta. Giù nello stomaco gli acidi mi corrodono. Restano lembi di pelle che galleggiano. Non c'è sangue. Non più. Questo è ciò che resta di me. Non dolore. Non lacrime. Solo piccoli pezzi di me. Non aghi e fili per ricucirmi. Accetto il mio corpo così. Nuova forma deforme. Senza un senso. Con un fascino tutto suo. Lo guardo stupita. Anche questa è una forma di vita. Altro da ciò che ero. Nuova. Assurda. Sempre sensibile. Resta la pelle, sede del tatto. Da qui si ricomincia. Un nuovo viaggio. Un addio urlato al vento. Perchè tu sei il vero cieco, tu sei l'unico sordo. Sei senza pelle, senza carne, senza sangue. Restano le ossa. Spolpate. Io sono vegetariana. Tu sei cannibale. Ma non avrai mai più la mia pelle. E' l'unica cosa che mi resta. L'unica cosa da cui ripartire. Da sola.
Sarebbe splendido Amare veramente
Riuscire a farcela
E non pentirsi mai
Non è impossibile pensare un altro mondo
Durante notti di paura e di dolore
Assomigliare a lucertole nel sole
Amare come Dio
Usarne le parole
Sarebbe comodo
Andarsene per sempre
Andarsene da qui
Andarsene così.

Baustelle

AMORE MIO INFINITO

Io delle volte sentivo che Silvia era così sola che il suo silenzio era più forte del baccano della classe. La classe finiva sullo sfondo, e il silenzio usciva dai nostri pensieri, si divorava tutto. Quel silenzio lo conoscevo bene, perchè della scuola quella era l'unica cosa vera, anche se non ero mai riuscito a prenderci confidenz, e faceva male.
La classe eravamo noi sospesi per aria, dei silenziosi palloncini idioti. Il voto decideva se potevi stare a mezz'aria, salire, cadere... Allora cadendo al suolo sentivi il rumore di tutti gli anni che stanno per arrivare, il finire in una ditta. E' questo che ti succede, la notte, quando hai quindici anni e non riesci a dormire. Senti rimbombare i mesi, i giorni e, più dentro, le ore. Ti immergi, sei un sommozzatore in un oceano di cose che devono accadere.
C'era Silvia al secondo banco non era nè ciellina nè paninara nè fascista nè comunista nè dark nè new romantic.
Silvia, aveva gli occhi neri.
Io non ero mai uscito con una ragazza.
Aldo Nove

1.03.2008

PARIS-LA CITTA' CHE NON FINISCE MAI DI STUPIRTI

Seduta sulle rive della senna guardo il frenetico scorrere della vita. Il fiume scorre tranquillo, incurante della gente che cammina lungo le strade adiacenti, incurante dei turisti che fanno le code per visitare i monumenti, incurante dei piccioni che cercano cibo sulle sue rive, incurante di me che, col naso in sù, guardo questo cielo grigio che promette pioggia.

Cammino a Pigalle, a Montmartre, in Place Vendome, a St. Michel, a St. Germain, al Louvre...ma sempre col naso in sù giardando questo cielo che si muove sempre velocemente portando sole, pioggia, nubi.

Cammino in questa città che sembra dieci città diverse in una e la Senna continua a scorrere.

Calpesto le pietre su cui si sono posati i piedi di molti re e regine, di molti nobili, di molti filosofi, scrittori, pittori, poeti e pensatori, ma anche di molti uomini comuni. Mi sento parte di questo mondo e continuo a camminare.