3.28.2007

SEMPRE PRATO

Spesso mi capita di fermarmi fuori dal cancello e guardare il mio giardino. I ricordi, fiumi in piena, m’inondano. L’infanzia, l’adolescenza: tutte lì, in questo piccolo pezzo di terra. Sempre lì, immobile a guardarmi correre, gridare, giocare, piangere, ridere, nascondermi, sognare, rotolare, rotolare, rotolare. Via. Ma lui sempre lì. I compleanni con gli amici, i pranzi con tutta la famiglia riunita, le cene con gli amici. La fanta, la coca, la birra, il vino. E lui sempre lì. Nulla è cambiato in quei pochi metri di prato. Sembra solo più piccolo. Sembra solo abitato da altre formiche. Sembra ieri. Sembro un’altra. Sembra lunga l’infanzia ma è già domani.