10.13.2005

C'ERA UNA VOLTA UN BAMBINO

che aveva lo sguardo da grande. Come è lo sguardo da grande? Chiederete voi. Lo sguardo di chi si è posto e si pone tante domande e sa che non avranno risposta. Rassegnato.
Questo bambino aveva perso i suoi sogni, ma non era vittima di un sortilegio.
Questo bambino viveva ogni giorno come se fosse uguale a se stesso. Che noia. direte. No si chiama tedio.
Però era pur sempre un bambino anche se non voleva giocare con gli altri bambini.
Sapete da cosa lo si capiva? Dal suo mondo interiore: lì vivevano fate e folleti, orchi e streghe, principi e principesse; lì c'erano boschi incantati, castelli, foreste, laghi; lì carrozze e topolini, scope volanti, animali parlanti e molto molto di più.
Però nessuno riusciva a vedere quel mondo perchè lui lo teneva ben nascosto agli sguardi degli altri bambini, no, non per paura che volessero rubarglielo ma solo perchè non voleva che loro scoprissero che anche lui era un bambino.
Lui forse non lo sa, ma io quel mondo l'ho visto, per poco, ma l'ho visto.
Ho lasciato anche delle mollichine di pane dietro di me quando me ne sono dovuta andare via correndo prima che scoccasse la mezzanotte e i coniglietti non le mangeranno perchè ho messo il gatto con gli stivali a fare da guardia così, quando e se mai vorrò, prenderò la polvere magica lasciatami da campanellino e tornerò nel suo mondo che per gli altri non c'è.

BUONA NOTTE