4.10.2006

FIGLI DI NESSUNO

Porte che sbattono. Urla seguiti da infiniti silenzi. Quante parole buttate al vento.
Sarebbe bello poter costruire una di quelle casette per le bambole. Bianca, la vorrei, con un tetto molto a punta, un piccolo giardino sul retro, una staccionata bianca anche lei; con una grande mansarda dove ammucchiare tutti i ricordi, i libri, i cuscini, le lampade, tante lampade con luci di diverse intensità così da avere l'atmosfera desiderata ogni volta; con pochi mobili, la vorrei; con una scala a chiocciola. Dettagli. Vorrei rempirla di tanti piccoli dettagli. Vorrei aggiungerne uno ogni giorno. Così da poter distogliere il pensiero. Starei lì, tutta concentrata, con la piccola ruga nel mezzo della fronte, senza pensare a nulla se non a quella piccola sedia di paglia o al servizio di piatti giapponesi e al letto in ferro battuto. Semplicemente così, a guardare un sogno.
Senza urla dentro. Senza silenzi incolmabili. Senza porte che sbattono e risbattono. Tutto sarebbe dimenticato per un breve momento ma almeno per un momento ogni giorno.

1 Comments:

Blogger Zion said...

Oppure figli di puttana.
L'importante è essere se stessi. A che serve dimenticare di vivere per riposare? :D Forse vuoi prendere una vacanza da te stessa?
;) Corri Naima, e non per scappare, ma perchè è bello sentire l'aria fresca che bacia la pelle.

Zion (ebbene sì, ancora ti leggo)

12:32 PM  

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