5.20.2006

INTENSITA'

Il trillo del campanello nella casa vuota mentre fuori gli uccellini iniziano a cinguettare. Lei con un papavero in mano che attende sul ciglio della porta. Dalla casa proviene solo silenzio. Anche dentro di lei nessun rumore. Il sonno non è ancora arrivato. Eppure fuori albeggia. Un cigolio dall’interno. Un po’ di paura dentro. Mandate di chiavi. La corda di violino si tende. Spunta dal buio la faccia assonnata. Nella luce il trucco colato. Strizzata di occhi. Battito di ciglia. Attimi infiniti. Una mano fa cenno d’entrare, un’altra porge il fiore. Entrano insieme nel silenzio caldo della casa assonnata. Si sdraiano. Corpo caldo. Mani fredde. Freddezza. Coccole. Rifiuto. Ricerca. Determinazione. Debolezza. Passaggio di coltello. Il cuscino si bagna di lacrime. Silenzio. Parole. Nel vuoto. Silenzio e parole. Per ore. La fuga. La disperazione. Quella sera stessa quel letto ospiterà di nuovo due corpi ma allora parleranno inghiottendo il silenzio. Quella sera stessa quel cuscino si bagnerà ma di piacere. Quella sera stessa un altro letto rimasto vuoto la notte prima accoglierà un corpo ma solo. Quella sera stessa un altro cuscino si bagnerà ma di lacrime. Quella sessa notte il papavero appassirà sul tavolo ricordando la caducità di quell’amore. Domani però nascerà un nuovo fiore. Sarà rosso per ricordarne l'intensità.