5.06.2006

A SIMO

Se almeno piovesse. Magari tutto verrebbe portato via. Se almeno ci fosse un arcobaleno in cielo. Magari porterebbe un po’ di speranza nel sole.Invece resta tutto sospeso come le nuvole che non lasciano filtrare la luce. Il dolore resta soffocato nella gola, nascosto dietro gli occhiali da sole, chiuso dentro i fazzoletti di carta stretti forte tra i pugni. Non servono gli abbracci, le carezze, i baci, le parole. Benché siano sinceri non servono oggi. Ci si sente così impotenti. Si pensa alla sofferenza di oggi e ad i problemi di domani. Si sa che non si potrà alleviarla in alcun modo. Ci si sente impotenti ed arrabbiati. Ci si chiede perché il destino si accanisca contro chi ne ha già passate tante, troppe. Ci si guarda dentro e si prova tanta tanta desolazione.
Un battito di ciglia. Silenzio. Calano le quinte e lo spettacolo è finito. Tutto è già stato. Si resta seduti sulla poltrona di velluto rosso, in quell’istante di buio che precede l’accensione delle luci nella sala.. Restano solo sensazioni. Il cervello non ha ancora razionalizzato. E’ passato tutto così in fretta. Ma si sa che non ci saranno repliche di questo spettacolo. Non importa quanto bello sia stato. Non si ripeterà mai più.
Allora piangi. Ne hai tutto il diritto. Tira pugni e calci. Ne hai tutto il dovere. Lascia che esca tutto come un fiume in piena che cerca di rompere gli argini. Rompili piccola nanetta. Sei abbastanza forte per poterlo fare. Io lo so.
Un inutile abbraccio.
Giorgia

2 Comments:

Blogger Zion said...

Parole bellissime. E' un triste saluto, questo.

5:43 PM  
Blogger davmo said...

...belle, molto belle parole!!!

8:36 PM  

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