2.24.2007

LA MIA PANCIA

E mi si aggrappa tutto alla pancia. E non va né su né giu. Resta lì. Per ore, giorni, mesi ed anni. Indigesto. Pesante. Ingombrante. Soffocante. Impietoso.
Somatizzo.
Empatizzo.
Le cose arrivano, non passano, le cose non mi sfiorano, si attaccano alla pancia ed ogni sforzo per mandarle via è inutile.
Sì, certo, è il punto di vista che è sbagliato. Sempre e solo il mio. Ottusità? Egoismo? Paura di vedere realmente l’altro? Desiderio che mi somigli? Ossessione verso anime affini?
So solo che rischio sempre di farle allontanare da me. Sono tanto brava in questo. (Paura di abbandono).
Severa giudice di me stessa. Mi scruto al microscopio. Mi punto un occhio di bue addosso ed inizio a recitare di fronte a me stessa ma. Allora tutto va bene, riesco persino a non innamorarmi più, a non stare più male se sento di aver perso una persona cara. Per un po’. Solo per un pochino. Poi arriva, come onda anomala, e distrugge tutto. Di nuovo.