12.12.2007

MOSTAR CITTA' DOLENTE














Silenzio nei vicoli.
Si ricostruisce, dove possibile, sopra la morte.
Cammino con i defunti per le nuove vie lastricate di marmo. Piove fitto e sottile.
Solo grida di bambini nella notte. Troppo piccoli per capire quelle mura diroccate. Troppo piccoli per ricordare i rumori di quelle notti.
Camminando ricordo le immagini dei tg trasmesse in quei giorni. E' la prima guerra di cui ho memoria diretta. E' la prima guerra di cui vivono in me le immagini. E' la prima città distrutta dalla guerra che vedo con i miei occhi. Ma ciò che non vedo mi spaventa ancora di più: nei loro occhi non c'è voglia di ricominciare a vivere, a sognare, a credere, a sperare.


Io, straniera. Cammino sotto la pioggia e sogno per loro un futuro che, non dimentico delle sofferenze, li aiuti a ricostruire l'identità persa per colpa di una fottuta religione.

Fratelli si nasce.